L’ex ministro della Giustizia del governo Berlusconi IV considera Mattarella «un argine» ai possibili vizi di costituzionalità delle future leggi promosse dalla maggioranza gialloverde. Anche in tema di riforma della legittima difesa, dice nell’intervista a Il Dubbio, quotidiano diretto da Piero Sansonetti.
Alla giustizia, e alla riforma della legittima difesa, è dedicato un capitolo del contratto di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega. E, mentre il governo Conte prova a prendere vita, le forze politiche si dispongono in campo. Forza Italia lo ha fatto con Nitto Palma, intervistato da Errico Novi per Il Dubbio. L’ex ministro della Giustizia del governo Berlusconi IV considera Matterella «un argine» ai possibili vizi di costituzionalità delle future leggi di riforma. Anche in tema di legittima difesa.
Il problema è dato dalla difficoltà di dover definire una fattispecie così generica «da inglobare la miriade di casi possibili». E dovrà comunque essere un giudice a valutare se il caso risponda alla fattispecie prevista dalla legge. Così Nitto Palma si chiede retoricamente: «se a introdursi» nell’abitazione di un privato «non è un commando di rapinatori armati ma una zingarella dodicenne, davvero si pensa di poter evitare che nasca un processo? E con quale giustificazione?».