Il parlamento di Kiev ha approvato un provvedimento che vieta ai deputati di presentarsi armati in aula.
Per le democrazie occidentali potrebbe sembrare una non-notizia, ma è solo da poche ore che ai parlamentari ucraini è vietato portare armi in aula. Il parlamento di Kiev ha infatti approvato una norma che impone ai deputati della Verkhovna Rada di lasciare le pistole di cui sono eventualmente equipaggiati in appositi armadietti prima di varcare l’ingresso dell’aula. La decisione nasce in seguito all’iniziativa del procuratore generale Yuriy Lutsenko, che ha accusato la parlamentare Nadiya Savchenko, presentatasi a una sessione parlamentare con tre pistole a alcune granate, di pianificare un attacco contro i membri del governo. La Savchenko, alla quale nelle ultime ore è stata revocata l’immunità e che adesso rischia di essere incarcerata, ha affermato di portare con sé le armi in parlamento per autodifesa: a suo dire, alcuni esponenti del governo stanno insabbiando le indagini sui disordini di piazza del 2014 che condussero all’uccisione di alcuni manifestanti. Nello stesso anno Nadiya Savchenko si era arruolata come volontaria contro le milizie filorusse nell’Ucraina orientale, era stata catturata ed era rimasta in prigione per due anni.