Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del CA CN 4 Valle Stura che contestava l’applicazione della legge regionale del Piemonte.
È lecito accorpare sotto un unico comitato di gestione Ambiti territoriali di caccia o Comprensori alpini limitrofi: lo ha deciso il Consiglio di Stato, chiamato in causa dal CA CN4 Valle Stura, confermando la decisione del Tar di Torino. La lente della giustizia amministrativa si è focalizzata infatti sulla situazione del Piemonte dopo l’entrata in vigore del Collegato alla finanziaria 2016 che prevedeva esplicitamente, citazione dalla sentenza del Tar, “un taglio delle poltrone”, anche in assenza di un accorpamento dei territori. Il Consiglio di Stato ritiene legittimo il “generale processo di riorganizzazione” amministrativa messo in atto dalla Regione: come scritto nella sentenza di primo grado, rimangono inalterati “i limiti territoriali dei 28 comprensori e dei 38 Atc e CA”. E la decisione è tanto più legittima se, come emerge, è finalizzata a “favorire l’omogeneizzazione delle attività gestionali e organizzative e consentire una migliore gestione faunistico-venatoria”, tenuto conto che “l’esame dei dati raccolti nel corso dell’istruttoria ha evidenziato pratiche gestionali profondamente diverse tra i vari comitati di gestione, pur nell’ambito di comprensori omogenei, in ordine al rapporto tra le superfici venabili, i danni periziati e numero e costo dei consulenti”.