Cruciani, Prandini e Testa protagonisti degli eventi organizzati dalla Fondazione UNA a Hit Show, per dire con forza “no” ai pregiudizi sulla gestione ambientale e faunistica.
La lotta ai pregiudizi sulla gestione ambientale e faunistica, e l’immobilismo causato dall’ideologia del “no” tout court sono stati gli argomenti al centro degli eventi organizzati a Vicenza dalla Fondazione UNA Onlus all’interno di HIT Show 2018.
“A caccia di pregiudizi” il tema su cui si sono concentrati Giuseppe Cruciani, giornalista e conduttore della trasmissione “La Zanzara”, e Ettore Prandini, vice presidente nazionale Coldiretti. Durante l’acceso dibattito, Cruciani ha lanciato i suoi strali contro gli eccessi ideologici del veganesimo, diventata secondo il giornalista una vera e propria religione. “Io sono per la libertà individuale – ha commentato – ma non tollero che i vegani diano dell’assassino a chiunque scelga liberamente di mangiare carne”. “La carne fa parte della dieta mediterranea che è comunemente considerata come la più sana al mondo – ha replicato Ettore Prandini – come Coldiretti siamo orgogliosi dei nostri allevatori che producono cibi di origine animale che rappresentano un’eccellenza alimentare, così come lo è la carne di selvaggina”.
Su questo tema e sul ruolo dei cacciatori nella gestione ambientale e faunistica, molto sentito dalla platea di HIT Show, Giuseppe Cruciani è stato molto chiaro: “i cacciatori sono i più attenti all’ambiente, perché vivono la natura e la difendono”. Ma la gestione della fauna è uno degli argomenti di punta di Coldiretti: “le nostre colture agricole subiscono danni ingenti ogni anno a causa di specie selvatiche in sovrannumero, per esempio i cinghiali – ha dichiarato Ettore Prandini – tale emergenza va certamente gestita anche con il supporto dei cacciatori”.
Il no indiscriminato e ideologico a tutto, è stato invece al centro dell’incontro che ha visto protagonista Chicco Testa, autore del libro “Troppo facile dire di no”.
“L’astensione e l’inattività totale sono il modo peggiore per mantenere un giusto equilibrio ambientale – ha dichiarato Testa – esiste un ambientalismo di pancia, che dice no a tutto, in nome di una verginità della natura ormai inesistente, e poi c’è un ambientalismo razionale che si basa su criteri scientifici. Anche l’uomo deve compartecipare all’equilibrio ambientale – ha concluso Testa – per esempio attraverso la caccia attuata nel rispetto dei criteri di legalità, con l’importante contributo delle associazioni venatorie”.