La Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il Concealed Carry Reciprocity Act.
È indiscutibilmente un punto a favore dell’Nra: la Camera dei Rappresentanti degli Stati Uniti ha approvato il Concealed Carry Reciprocity Act con una maggioranza bipartisan di 231 favorevoli e 198 contrari. La ratio della norma, che adesso passa all’esame del Senato per l’approvazione definitiva salvo improbabilissimo veto presidenziale – non importa stare qui a ripetere le posizioni di Mr. Trump in materia – è chiara: chi è autorizzato a girare con un’arma occulta in uno Stato, potrà farlo su tutto il territorio del Paese. In questo modo si tenta di uniformare il patchwork delle diverse leggi statali che tanto complicano la disciplina e costringono le forze dell’ordine a impiegare risorse umane ed economiche nella vigilanza.
Allo stesso tempo il provvedimento rende più facile l’aggiornamento del National instant criminal background check system, il database che raccoglie i precedenti penali dei cittadini: l’inserimento del proprio nome nel sistema complica notevolmente l’acquisto di un’arma. Ma talvolta c’è chi ci finisce per sbaglio: rispetto ai dodici mesi attualmente a disposizione delle autorità per pronunciarsi sui ricorsi, il disegno di legge approvato dalla Camera accorcia i termini a 60 giorni.