Sul Corriere della Sera di stamani Massimo Gramellini prende posizione sulla condanna di Giuseppe Chiarini.
È dedicato alla condanna di Giuseppe Chiarini, l’uomo che ferì un ladro e che ieri ha patteggiato una pena superiore al malvivente, il Caffè di Massimo Gramellini comparso stamani sul Corriere della Sera. Nell’articolo, titolato significativamente “Se questo è un bancomat”, l’ex vicedirettore de La Stampa ribadisce che “per quanto la paura dei furti sia tanta e la voglia di difendersi da soli anche maggiore, attentare alla vita di un essere umano resta più grave che attentare a quella di un bancomat”. Considerato che “a) il bandito non stava attentando alla vita del cittadino e neppure alle sue proprietà; b) l’artigliere appostato dietro la trincea del suo balcone non ha sparato un colpo di avvertimento e poi chiamato la polizia, ma sottoposto il manigoldo a un esercitazione di tirassegno, con il manigoldo medesimo nel ruolo di bersaglio”.