La senatrice Manuela Granaiola (Articolo 1 – Mdp) ha presentato un emendamento alla legge di stabilità in discussione alle Camere. L’obiettivo è permettere ai medici di controllare se i loro pazienti siano titolari di porto d’armi e, in caso di disturbi mentali, comunicare la situazione alla questura.
Istituire un database dei titolari di porto d’armi. E rendere possibile l’accesso non solo all’autorità di pubblica sicurezza, ma anche al personale medico. Manuela Granaiola (Articolo 1 – Mdp) ha presentato un emendamento in tal senso all’articolo 46 della legge di stabilità in discussione al Senato. L’obiettivo, si legge nella nota rilasciata a commento dell’atto parlamentare, è “impedire il porto e la detenzione di armi da fuoco da parte di soggetti che si trovano in una condizione di disturbo mentale, della personalità o comportamentale medicalmente acclarata, tale da mettere a rischio la propria e l’altrui incolumità”.
L’emendamento prevede che il medico che identifichi un disturbo sia tenuto a controllare l’anagrafe informatizzata per verificare la titolarità di porto d’armi del paziente e a comunicare la sua situazione alla prefettura e alla questura entro 48 ore, “per i provvedimenti opportuni”. Insieme all’allora collega di partito Silvana Amati, in questa legislatura la senatrice Granaiola ha presentato un ddl particolarmente restrittivo nei confronti dei possessori di armi – per intenderci, è quello che prevede l’obbligo di detenzione delle armi sportive nei poligoni.