Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso di un cittadino milanese che aveva chiesto la sospensione cautelare del diniego.
Esplodere dei colpi in aria con una pistola, seppur regolarmente detenuta, per mettere in fuga i ladri introdottisi nel proprio cantiere edile può rappresentare “una condotta ingiustificabile”. E pertanto non è immotivato il respingimento della richiesta di rinnovo di porto d’armi. Il Tar della Lombardia ha respinto il ricorso di un cittadino milanese che aveva chiesto la sospensione cautelare del provvedimento della questura datato 5 giugno. È verosimile che pesi il fatto che l’uomo fosse solo titolare di porto d’armi venatorio e che “abbia portato fuori dalla propria abitazione una pistola, seppur regolarmente detenuta”, ma ne sapremo di più soltanto in un secondo momento, quando il ricorso sarà analizzato approfonditamente e non soltanto nei termini di una sospensione cautelare.