La rivista Dwj ha annunciato che Glock ha messo in produzione una nuova pistola calibro 9×19 con un nuovo sistema di chiusura.
La notizia è di quelle destinate e fare scalpore, e per più di un motivo, come poi vedremo. La Glock avrebbe messo in produzione – secondo quanto riporta la rivista tedesca Dwj – una nuova pistola, la G46 in calibro 9×19, con un sistema di chiusura del tutto nuovo per la Casa. Appena presentata sul mercato la nuova serie di modelli “Generazione 5”, ecco la pistola che rappresenta una vera e propria rivoluzione. Mentre l’estetica è quella di sempre, cambia infatti radicalmente il cuore della meccanica dell’arma, ossia la chiusura, che passa dal sistema a canna oscillante Browning–Petter –Sig al sistema con canna roto-traslante. La G46 non è però in vendita sul mercato civile (perlomeno per ora), ma è pensata per un unico cliente istituzionale, la polizia della Repubblica Federale tedesca.
Da quando il suo ideatore Gaston Glock l’ha progettata 35 anni fa, con il fusto di plastica e lo scatto in sola doppia azione con parziale prearmamento del percussore ( “Safe-Action”), la pistola Glock ha conosciuto un successo planetario in ogni settore di utilizzo e si può a ragione affermare che nell’ambito delle pistole da servizio e da difesa esiste un’era pre-Glock e un’era post-Glock. La quota di mercato presidiata dalla Glock a livello mondiale è rilevante, i modelli e le famiglie di modelli si sono via via succedute e da pochissimo è stata presentata la linea di modelli “Generazione 5”.
Per tutto questo tempo però la meccanica è rimasta pressoché invariata, a riprova della sua iniziale validità progettuale. Come mai allora questo cambiamento così radicale? Nonostante i suoi straordinari successi di vendita sul mercato statunitense e in tutto il resto del mondo e nonostante gli sforzi profusi, la Glock non è mai riuscita a vendere sul mercato “davanti all’uscio di casa”, quello della polizia tedesca, perché l’arma non rispondeva in pieno alle specifiche linee guida tecniche che i tedeschi esigevano.
I principali punti di forza della nuova costruzione sono la chiusura mediante due tenoni contrapposti e simmetrici all’anima della canna, che consente di impiegare senza problemi munizioni anche molto “esuberanti”, e la conformazione dell’inizio della camera di scoppio che, in assenza di una rampa di guida della cartuccia non è aperta in alcun punto, supporta completamente il fondello della cartuccia e ne contrasta efficacemente l’eventuale rigonfiamento in presenza di sovra-pressioni. Ulteriore vantaggio è la grande precisione intrinseca di progetto, dato che la canna compie durante il ciclo di fuoco movimenti sempre e solo assiali.
Queste le principali motivazioni tecniche addotte, ma a noi piace pensare anche ad un ritorno alla radici più profonde della storia armiera austriaca. Dopo aver ripreso dalla prima pistola d’ordinanza dell’esercito austo-ungarico, la magnifica Roth Steyr modello 1907, il sistema di scatto, adesso dalla stessa pistola Glock mutua il sistema di chiusura a canna roto-traslante: a distanza di 110 anni esatti, la più antica e la più moderna pistola austriaca si assomigliano sempre di più nei principali aspetti meccanici. E a questo punto è anche il caso di ripensare e di rivalutare gli studi e gli investimenti fatti negli ultimi anni dalla Beretta su questo particolare sistema di chiusura, che (evidentemente) ha molti più pregi di quanto comunemente si creda.
© Marco Sebastiano Scipioni
Glock G46 – La scheda tecnica
Costruttore: Glock
Calibro: 9×19 mm para
Velocità alla bocca*: 409 m/s
Energia alla bocca*: 510 J
Dimensioni: 190x34x128 mm
Altezza dell’asse della canna sull’impugnatura: 18 mm
Lunghezza della canna: 97 mm
Passo della rigatura: 250 mm
Profilo della rigatura: poligonale / esagonale
Peso dello scatto: da 30 a 45 N
Capacità del caricatore: 15 cartucce
Peso senza caricatore: 607 grammi
Peso del caricatore vuoto: 70 grammi
Peso del caricatore pieno*: 259 grammi
Prezzo: arma non in vendita sul mercato civile
* dati medi, comunque dipendenti dalla munizione impiegata