Sono i dati che emergono da una ricerca condotta dalla Ohio State University e pubblicata negli ultimi giorni da The Jama Network.
Al netto dell’idea di cui è permeata (“Every day in the United States nearly 40 children are shot” e “nearly 60% of US households with guns do not secure them”) e anche se si esclude il principio ispiratore e la si valuta solo in termini descrittivi, una ricerca della Ohio State University pubblicata da Jama Pediatrics fornisce una serie di dati interessanti sull’influenza della televisione e dei media in generale sull’approccio nei confronti delle armi.
Bambini e ragazzini tra gli 8 e i 12 anni che hanno assistito all’utilizzo di armi nei film sono più propensi al (o meno impauriti dal) loro utilizzo, quando le trovano nella vita reale. Coloro che avevano assistito a scene in cui i protagonisti usavano delle armi hanno maneggiato più a lungo una pistola calibro 38, opportunamente modificata e resa inoffensiva, che i ricercatori avevano nascosto in un armadio nella loro stanza dei giochi.
Maggiore anche l’incidenza statistica di coloro che hanno premuto il grilletto rispetto ai compagni ai quali era stato proiettato il film con il taglio delle scene con le armi. La ricerca completa, pubblicata il 25 settembre, è disponibile sulla pagina ufficiale di The Jama Network.