Hanno preso il via le udienze del processo contro John Roberts, accusato di frode, cospirazione, furto, ricettazione di beni dello Stato e violazione della legge sul controllo dell’esportazione delle armi.
«Non sapevo che fosse materiale rubato». Ma l’accusa la pensa diversamente: è iniziato il processo federale nei confronti di John Roberts, un ventiseienne di Clarksville, Tennessee, che secondo gli investigatori faceva sottrarre parti di armi ad alcuni soldati che avevano urgente bisogno di denaro e aveva trovato il modo di rivenderle all’estero – soprattutto in Russia, Cina, Messico, Hong Kong, Ucraina e Kazakhstan – grazie ad aste online su eBay. Sulla piattaforma l’imputato mascherava il reale contenuto dell’offerta con descrizioni fittizie cifrate. E ha tirato su almeno un milione di dollari.
Ma poi Roberts è stato incastrato dalle testimonianze di sei soldati coinvolti e di un civile, suo ex socio, che hanno patteggiato in cambio del suo nome. E le accuse sono pesanti: frode, cospirazione, furto, ricettazione di beni dello Stato e violazione della legge che regola l’esportazione delle armi. Stando alle testimonianze, il primo contatto tra Roberts e i soldati avveniva sui social: la maggior parte delle armi rubate proveniva da Fort Campbell, Kentucky. I furti sono cominciati nel 2013 e sono proseguiti fino a tutto il 2016. Ora il processo.