Durante questa nuova lezione con Marco Buschini, direttore della Beretta Defense Shooting Academy, approfondiamo un settore del tiro di difesa troppo spesso sottovalutato, ovvero le tecniche per l’impiego della torcia
Nella definizione di low light tactics rientrano tutte tecniche e le tattiche da utilizzare per difendersi con una pistola in condizioni di scarsa visibilità, da sempre oggetto di grande discussione tra gli operatori e fra gli appassionati. Le statistiche ci dicono che almeno il sessanta per cento dei conflitti a fuoco avviene in condizioni di luce scarsa. Anche in Italia gli operatori della sicurezza statale o privata, soprattutto al nord e durante i mesi autunnali o invernali, passano la maggior parte delle ore di servizio con poca luce naturale. È dunque evidente come il tema non riguardi solo certi operatori altamente specializzati: tutte le persone che portano una pistola per difesa dovrebbero saperla usare in abbinamento a una torcia e, ovviamente, averne una al seguito.
La torcia va separata dall’arma
Sebbene di gran moda, disporre di una sola torcia fissata al rail della pistola non rappresenta la soluzione ottimale. La ragione è semplice: ogni qualvolta avessimo necessità di illuminare in una certa direzione, o peggio un soggetto, dovremmo inevitabilmente puntarvi l’arma. Questo può essere accettabile durante certe operazioni militari o dei reparti speciali, dove la presenza di ostili sia acclarata in partenza, ma è impensabile nel caso di Forze dell’ordine, guardie giurate, o civili.
Pertanto, chi porta una pistola per difesa personale dovrebbe sempre avere con sé una torcia impiegabile separatamente dall’arma, fissata alla cintura mediante un portatorcia o assicurata alla tasca dei pantaloni, sul fianco opposto a quello della mano forte.
Non diventiamo un bersaglio
Puntando la torcia, potremo identificare e individuare chiaramente le minacce, ma al tempo stesso rappresenteremo un eccellente bersaglio, dato che all’avversario basterà sparare verso la luce. Anche se subito dopo spegneremo la nostra torcia, rischieremo che il nostro aggressore faccia fuoco dove l’ha vista l’ultima volta. Per questo motivo, la tattica “low light” prevede di accendere la torcia, illuminare parte del teatro operativo, spegnerla e subito spostarsi lateralmente. Fatto ciò rimarremo immobili per alcuni secondi, cercando di ascoltare qualsiasi rumore in grado di suggerirci la presenza e la posizione di eventuali minacce. In seguito riaccenderemo la torcia, illumineremo un’altra parte della scena, spegneremo e ci sposteremo nuovamente, procedendo così fino alla completa ispezione del teatro.
Poche tecniche
Il panorama mondiale offre decine di tecniche diverse per il tiro con ausilio della torcia, alcune a loro volta declinate in numerose varianti. Per risultare efficace, l’operatore dovrebbe conoscerne molto bene non più di due o tre, allenandole costantemente. Non dimentichiamo che in una situazione di pericolo reale il nostro cervello sarà sottoposto a uno stress elevatissimo, e difficilmente saremo perfettamente lucidi: più numerosi saranno i metodi fra cui scegliere, maggiori saranno le possibilità di sbagliarne l’esecuzione o esitare, perdendo attimi cruciali. Per questo motivo, sebbene ne esistano altre di valide, in questo articolo prenderemo in considerazione solo due tecniche fondamentali.
Metodo Harries
Il metodo Harries è quello più popolare, e prende il nome da chi lo sviluppò nel 1970: l’ex marine Mike Harries. Stringiamo la pistola nella mano forte, mentre quella debole impugna correttamente la torcia, con il pollice rivolto verso di noi. Nel rispetto delle norme di sicurezza, per prima cosa estraiamo l’arma dalla fondina con il vivo di volata verso il basso, poi con la mano debole estraiamo la torcia, impugnamola correttamente, e passiamola sotto il polso della mano che impugna l’arma. A questo punto i dorsi delle mani sono perfettamente a contatto, e il polso della mano debole funge da appoggio per quella forte. Le due mani spingono moderatamente una contro l’altra così da andare in isometria e acquisire maggiore stabilità. La torcia è esattamente in linea con il vivo di volata dell’arma che punta verso il bersaglio. Come sempre, l’indice della mano forte è poggiato saldamente lungo il castello dell’arma.
Neck index
Questa posizione, vista in molti film americani, ha il grande vantaggio di permettere di indirizzare la torcia esattamente dove potremmo dover fare fuoco, senza dover contemporaneamente puntare l’arma. Risulta ideale, ad esempio, durante il controllo notturno di individui, veicoli o documenti.
Impugnamo la torcia con la mano debole e posizioniamola tra il collo e la mascella, potremo farlo indipendentemente con torce piccole, medie o di grandi dimensioni. Ad esempio, durante il controllo di un veicolo, la mano debole con la torcia sarà sopra la spalla, mentre quella forte potrà stare appoggiata alla pistola in fondina. In caso di pericolo, non dovremo fare altro che estrarre l’arma e metterla esattamente nel fascio di luce della torcia: così facendo, sapremo di puntarla esattamente dove necessario e contemporaneamente illumineremo gli organi di mira. Dopo aver fatto fuoco, anche in questo caso spegneremo la torcia e scarteremo di lato, ascolteremo in silenzio alcuni secondi. Poi faremo un controllo della zona dove abbiamo sparato, procedendo dal basso verso l’alto.
A cura di Tommaso Rumici
Per saperne di più
Beretta Defense Shooting Academy
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La scelta della torcia
Come quando abbiamo parlato di estrazione dalla fondina, l’efficacia delle tecniche illustrate nell’articolo dipende anche da una corretta selezione dell’equipaggiamento. La torcia ideale da impiegare in abbinamento all’arma corta dovrebbe essere di dimensioni ridotte, ma non al punto da scomparire all’interno della mano, altrimenti impugnandola potremmo oscurare parte del cono di luce: una lunghezza prossima ai 12 centimetri è adeguata. Dovendo essere accesa e spenta rapidamente, la nostra pila dovrebbe avere un pulsante sul retro o al limite nella parte superiore del corpo, mentre vanno evitati i modelli che si accendono e spengono ruotandone la parte anteriore. Avremo bisogno sia dell’accensione momentanea durante la pressione del pollice, sia di quella prolungata con clic. Infine, le funzioni dovranno essere poche e pratiche da selezionare: vanno evitati i modelli che, agendo sul medesimo pulsante, permettono di selezionare diverse intensità d’illuminazione, funzione Sos e strobo. L’ideale è poter disporre di un’intensità alta, non tanto da abbagliare l’operatore compromettendone la visione notturna, e una bassa, da impiegare per leggere a distanza ravvicinata o muoversi con discrezione.