Arrestato e poi scarcerato, un settantasettenne di Villa d’Ogna (BG) andrà a processo per porto abusivo di armi ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni.
Un credito di 150.000 euro può costare la notte di Ferragosto in carcere, se si cerca di recuperarlo impugnando un’arma. Lo ha scoperto sulla propria pelle un settantasettenne di Villa d’Ogna, Bergamo. Il mattino seguente l’uomo è stato scarcerato, ma adesso dovrà subire un processo per porto abusivo di armi ed esercizio arbitrario delle proprie ragioni. L’arma, una pistola Beretta regolarmente detenuta, era stata denunciata solo per uso sportivo. E sicuramente non per minacciare un imprenditore di Alzano Lombardo in difficoltà economiche al quale una decina d’anni fa aveva prestato quella somma. Mai restituita.
Così, quando i mesi di richieste infruttuose sono diventati anni, l’uomo ha deciso di passare ai fatti e si è recato presso l’abitazione di villeggiatura del debitore per chiedergli di nuovo la restituzione del prestito. Le cronache locali riportano che, quando l’imprenditore si è rifiutato di restituire la somma, il creditore ha tirato fuori la Beretta che si era portato dietro e ha intimato all’altro di uscire fuori per regolare la questione. La moglie dell’imprenditore, presente, ha chiamato i carabinieri che sono intervenuti sul luogo arrestando il pensionato: trascorsa la notte in cella, l’uomo si è presentato all’udienza di convalida che si è conclusa con la scarcerazione e l’aggiornamento del processo al 12 settembre.