Niente armi a bordo, Medici senza frontiere contro l’Interno

Armi a bordo medici senza frontiere
© Nicolas Economou / Shutterstock.com (Foto d'archivio)

È rottura tra Msf e il ministero sull’obbligo di far accedere gli agenti di polizia armati sulle imbarcazioni che soccorrono i migranti in mare.

Medici senza frontiere non vuole armi a bordo delle navi che soccorrono i migranti e si è rifiutata di firmare l'accordo col ministero dell'Interno.
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(Foto d’archivio)

È la presenza di armi a bordo lo scoglio principale su cui si è infranta la collaborazione tra il Viminale e Medici senza frontiere per la gestione dei soccorsi dei migranti in mare. «La presenza di armi a bordo sulle nostre navi», ha spiegato Gabriele Eminente, direttore generale di Msf, a Rainews «confligge con un principio che applichiamo in tutti nostri ospedali in qualunque parte del mondo». Medici senza frontiere non vuole la polizia armata sulle proprie imbarcazioni. La scelta di non firmare non rimane senza conseguenze: dall’Interno fanno sapere che le organizzazioni non governative che non siglano l’accordo rimangono “fuori dal sistema organizzato per il salvataggio in mare, con tutte le conseguenze del caso concreto che potranno determinarsi a partire dalla sicurezza delle imbarcazioni stesse”. Hanno firmato invece Save the Children e Migrant offshore aid station (MOAS).